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PSL Sibilla – Misura 19.2.7.6 - Operazione A) Investimenti relativi al patrimonio culturale e naturale delle aree rurali, bando attuato non in PIL.

La finalità
Il Comune di Appignano ha destinato proprie risorse per realizzare uno spazio espositivo dedicato all’antica attività di produzione della ceramica che tanta parte ha avuto nella storia del paese. L'intervento si è potuto realizzare grazie al cofinanziamento del bando Gal Sibilla relativo al PSR Marche 2014-2020, Misura 19.2.7.6 - operazione A, destinato a investimenti relativi al patrimonio culturale e naturale delle aree rurali.

La storia
Da oltre cinque secoli Appignano è noto nelle Marche come il paese della ceramica, in particolare per le terraglie ad uso domestico. I vasai di Appignano lavoravano l’argilla nelle loro botteghe “su pe’ re Casette” e producevano vasi, stoviglie e contenitori di vario genere. A portare la terracotta ad Appignano, nel dicembre 1557, fu Pasqualino Mariani da Caldarola che con tre scudi, chiesti in prestito ai Priori comunali, avviò la sua attività, che nei secoli si è estesa a tutto il paese, diventandone una fiorente attività caratteristica. Nel 2008 nacque l’associazione “Scuola di ceramica maestri vasai appignanesi” MAV, con lo scopo fondamentale di promuovere e migliorare le attività di sostegno della tradizione ceramista e permettendo lo sviluppo di artigianato fino a diventare vere e proprie aziende di produzione della ceramica ed alla decorazione artistica.

Il Piano finanziario del progetto
Spesa rendicontata                                                 € 119.892,53
Importo a carico del Comune                                €    83.982,36
Importo contributo PSL GAL Sibilla                      €   35.910,17

Gli interventi realizzati
Gli interventi cofinanziati dal bando PSR Marche sono consistiti in una serie di lievi interventi strutturali e di finitura per il recupero dell’immobile e in particolare: la riparazione delle strutture delle scale, la ripresa di alcune lesioni presenti sulle murature con interventi di scuci e cuci, la rimozione dei recenti controsoffitti al fine di rendere visibili le antiche camorcanne, con il loro conseguente consolidamento, la rimozione delle tramezzature per creare un unico ed ampio spazio da adibire a sala espositiva per le terrecotte e la messa in opera di nuove pavimentazioni. Si è poi scelto di recuperare gli ambienti al piano terra, sul fronte di via Roma, per adibirli ad ingresso del museo ed accoglienza visitatori, dotandoli, unitamente alla scala, di una nuova pavimentazione in laterizi. In merito all’accessibilità, si e operato l’adeguamento dell’ingresso sul vicolo per l’accesso di persone diversamente abili. Per quanto riguarda gli infissi si sono sostituiti due portoni esterni, dotandoli di maniglioni antipanico, alcune porte interne e si è eseguito il restauro di un portoncino esterno e degli altri infissi recuperabili. Relativamente alle dotazioni per la fruizione, si è realizzato un nuovo bagno con antibagno e si sono eseguiti gli adeguamenti degli impianti di ogni genere, con la dotazione del museo di un apparato multimediale. Dei totem di segnalazione con l’inserimento di piastrelle in ceramica segnalano i due ingressi al museo

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